Credete veramente all'intenzione del Comune di Rimini di volere il servizio alle ASP in deroga?
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Credete veramente all'intenzione del Comune di Rimini di volere il servizio alle ASP in deroga?
Io sinceramente no. Anzi. Credo che sia stata tutta una mossa per farci perdere tempo e soprattutto per non organizzarci in vista delle elezioni di oggi e domani.
Voi cosa ne pensate?
Speriamo che questa mia sia solo una preoccupazione senza alcun fondo di verità, ma sono dell'idea che le risposte sono spesso e volentieri veicolate da come si fa una determinata domanda, e in questo caso non sono troppo fiducioso di quanto detto dal Comune, anche a causa dei recenti trascorsi.
Voi cosa ne pensate?
Speriamo che questa mia sia solo una preoccupazione senza alcun fondo di verità, ma sono dell'idea che le risposte sono spesso e volentieri veicolate da come si fa una determinata domanda, e in questo caso non sono troppo fiducioso di quanto detto dal Comune, anche a causa dei recenti trascorsi.
Re: Credete veramente all'intenzione del Comune di Rimini di volere il servizio alle ASP in deroga?
Buonasera, sollecitato dalla sig.ra Pazzini sulla mia bacheca fb, vi esprimo la mia proposta, considerato che da quanto appreso negli uffici comunali e regionali da me consultati, non vi è la minima possibilità che si riesca a fare un percorso derogatorio e breve per l'Asp a cui siete interessati. In sostanza come già vi scrivevo altrove, si sta perdendo tempo, e dopo le elezioni si proseguirà senza indugio con il bando per l'esternalizzazione del servizio. Penso inoltre che siano perdenti eventuali contestazioni alla Corte dei Conti. Se come leggo da vari post l'interesse dei genitori e dell'ente è quello di lasciare il servizio di refezione come è oggi pur cambiandone la forma giuridica , penso che ciò possa essere fatto solo nel modo seguente: Tutti i 40 dipendenti (13 cuochi, 17 ausiliari, 6 ausiliari part time, 2 addetti al trasporto, 2 amministrativi) dell'attuale refezione delle 10 cucine da esternalizzare dovrebbero costituirsi in associazione, in raccordo con qualche grosso gruppo disponibile ad aiutare il processo di assimilazione tra quei lavoratori e il servizio così gradito che già svolgono. In tal senso sarebbe opportuno quindi proporre , anche come genitori se i lavoratori sono disponibili a quest'ipotesi, al Comune una soluzione di convenzione da fare con questa cooperativa di servizi, al fine di traghettarla nel 2010 nella futura Asp. Per quanto posso fare, sappiate che sto già informando in merito alcuni vertici cooperativi onde rendere celere e correttamente impostato il percorso. Sarebbe necessario a questo fine capire se veramente gli attuali lavoratori sono disponibili a tal percorso o se credono di più alle cose impossibili. Qualcuno può farmeli contattare? Resto a disposizione per chiarimenti e approfondimenti. Saluti Giulio Gherardo Starnini (338 4368861)
Giulio Gherardo Starnini- Numero di messaggi : 2
Data d'iscrizione : 22.06.09
Re: Credete veramente all'intenzione del Comune di Rimini di volere il servizio alle ASP in deroga?
Buongiorno, analizzando meglio la situazione con dei dirigenti cooperativi nazionali di cui sono amico, confermo che la strada dell'asp è solo tempo perso. Il primo dato nuovo dopo una lettura dell'intera vicenda con degli esperti del settore, (bozza di bando, capitolato e prospetto del personale e dei soldi alla mano) è che al di là della questione "riduzione del personale" (tutto, non solo i precari), c'è un prezzo a base d'asta superiore ai 500.000 euro, e ciò comporta in caso di emanazione di bando una gara europea. Traduzione: appena emanato il bando vedremo sicuramente un appaltatore che non centra nulla con l'attuale personale. In particolare potrà essere un'azienda francese come una italiana, moto probabilmente una già pronta per questo territorio e questo servizio, tipo la Camst, che già svolge lo stesso servizio a Riccione e pare a Morciano e tiene base a Cerasolo di Coriano; oppure la CIR di Imola fortissima da tutti i punti di vista in molte parti della Romagna. E' quindi probabile, che l'operazione bando, abbia in sè già una volontà antecedente mirata ad allargare l'egemonia di qualche colosso del settore in questo Comune.
Per mantenere l'attuale personale (tutti e 40 i dipendenti delle dieci cucine da esternalizzare) non c'è molto da prendere se questa sarà, e sicuramente sarà, la strada che verrà intrapresa. Mi spiego meglio: probabilmente se il vincitore dell'appalto sarà un soggetto che già ha rapporti con amministrazioni di centro-sinistra allargata a rifondazione comunista, tipo la camst o la cir sopra detti, sarà facile che in una prima fase per interessamento della maggioranza locale o dei sindacati confederali si riesca a collocare tutti o parte dei 40 lavoratori oggi impegnati nel servizio refezione nel nuovo servizio (più probabilmente una metà scarsa). Poi dopo il primo periodo (sei mesi, un anno?! certo non di più) anche questi lavoratori, magari un po' alla volta, per vari motivi più o meno nobili, verranno a loro volta sostituiti da altri in pari numero, o peggio con minori unità lavorative. Tempo massimo tre anni (sicuramente meno e saranno tutti a casa).
In questo scenario, poco incoraggiante, ma imminente, insieme ai miei amici cooperatori, abbiamo così perfezionato la seguente proposta da presentare il prima possible ai lavoratori nell'interesse loro, del Comune e dei genitori-figli.
Premessa:
i 40 lavoratori attuali, come oggi sono inquadrati, non hanno nessuna possibilità nè di esercitare un ruolo nei confronti dell'appaltatore, ne tanto meno di poter accedere alla selezione prevista dal bando.
Essi, possibilmente tutti e 40, dovrebbero qundi costituirsi in cooperativa di servizio nei prossimi giorni. Inoltre poichè non può presentarsi al bando una qualunque cooperativa, ma solo chi ha determinati livello di fatturato e di garanzia, è necessario che tale cooperativa sia appartenente a qualche centrale della cooperazione italiana. A tal fine ho già concordato, se può interessare, con l'AGCI (Associazione Generale Cooperative Italiane) la possibilità per i 40 di avere assistenza e strumentazione (statuto, carteggi vari e personale dell'AGCI che aiuti ogni fase fino al bando) gratuita in questa fase. Questa situazione, che quindi non costa nulla, se i lavoratori verranno tutti inseriti nel nuovo soggetto che vincerà, si potrà tranquillamente sciogliere, se altresì come credo, questo non avverrà, ecco cheanche nella fase pre emanazione bando, sarà possibilie per questa cooperativa avere un maggior potere contrattuale in ogni sede utile in cui discutere la soluzione ultima da assumere.
Inoltre il caso vuole che l'Agci ha in piedi proprio a Rimini un'iniziativa di lavoro nel settore alberghiero, che ove necessario potrebbe garantire comunque questi lavoratori. Insomma, se si è dell'idea che il cosiddetto "posto fisso", sicuramente per questi 40 non sia da cercare in Comune, allora questa proposta è quella che avvicina meglio la soluzione a quella praticata ancor oggi.
Attendo indicazioni e in particolare di poter incontrare i lavoratori interessati in un unico momento possibilmente. Non ho i loro recapiti e non vorrei doverli contattare uno per uno.
Saluti
Giulio Gherardo Starnini (consigliere comunale)
Per mantenere l'attuale personale (tutti e 40 i dipendenti delle dieci cucine da esternalizzare) non c'è molto da prendere se questa sarà, e sicuramente sarà, la strada che verrà intrapresa. Mi spiego meglio: probabilmente se il vincitore dell'appalto sarà un soggetto che già ha rapporti con amministrazioni di centro-sinistra allargata a rifondazione comunista, tipo la camst o la cir sopra detti, sarà facile che in una prima fase per interessamento della maggioranza locale o dei sindacati confederali si riesca a collocare tutti o parte dei 40 lavoratori oggi impegnati nel servizio refezione nel nuovo servizio (più probabilmente una metà scarsa). Poi dopo il primo periodo (sei mesi, un anno?! certo non di più) anche questi lavoratori, magari un po' alla volta, per vari motivi più o meno nobili, verranno a loro volta sostituiti da altri in pari numero, o peggio con minori unità lavorative. Tempo massimo tre anni (sicuramente meno e saranno tutti a casa).
In questo scenario, poco incoraggiante, ma imminente, insieme ai miei amici cooperatori, abbiamo così perfezionato la seguente proposta da presentare il prima possible ai lavoratori nell'interesse loro, del Comune e dei genitori-figli.
Premessa:
i 40 lavoratori attuali, come oggi sono inquadrati, non hanno nessuna possibilità nè di esercitare un ruolo nei confronti dell'appaltatore, ne tanto meno di poter accedere alla selezione prevista dal bando.
Essi, possibilmente tutti e 40, dovrebbero qundi costituirsi in cooperativa di servizio nei prossimi giorni. Inoltre poichè non può presentarsi al bando una qualunque cooperativa, ma solo chi ha determinati livello di fatturato e di garanzia, è necessario che tale cooperativa sia appartenente a qualche centrale della cooperazione italiana. A tal fine ho già concordato, se può interessare, con l'AGCI (Associazione Generale Cooperative Italiane) la possibilità per i 40 di avere assistenza e strumentazione (statuto, carteggi vari e personale dell'AGCI che aiuti ogni fase fino al bando) gratuita in questa fase. Questa situazione, che quindi non costa nulla, se i lavoratori verranno tutti inseriti nel nuovo soggetto che vincerà, si potrà tranquillamente sciogliere, se altresì come credo, questo non avverrà, ecco cheanche nella fase pre emanazione bando, sarà possibilie per questa cooperativa avere un maggior potere contrattuale in ogni sede utile in cui discutere la soluzione ultima da assumere.
Inoltre il caso vuole che l'Agci ha in piedi proprio a Rimini un'iniziativa di lavoro nel settore alberghiero, che ove necessario potrebbe garantire comunque questi lavoratori. Insomma, se si è dell'idea che il cosiddetto "posto fisso", sicuramente per questi 40 non sia da cercare in Comune, allora questa proposta è quella che avvicina meglio la soluzione a quella praticata ancor oggi.
Attendo indicazioni e in particolare di poter incontrare i lavoratori interessati in un unico momento possibilmente. Non ho i loro recapiti e non vorrei doverli contattare uno per uno.
Saluti
Giulio Gherardo Starnini (consigliere comunale)
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